INGREDIENTI

  • 1 kg di Farina Quarantina
  • 3 litri di acqua
  • salsiccia locale
  • formaggio pecorino preferibilmente di laticauda
  • peperoncino piccante

PREPARAZIONE DELLA CREMA DI ZUCCHINE

Portare ad ebollizione l’acqua in una pentola di rame, aggiungere la farina e mescolare piano evitando di creare grumi, per circa un’ora, girando continuamente e aggiungendo, a poco a poco, altra farina. Quando lo “licco” avra’ raggiunto la compattezza desiderata, conditelo con il sugo rosso della salsiccia, oppure in bianco. Lo licco puo’ anche essere cucinato “caso e rasso” disponendo a strati prima il sugo e poi la polenta. Una variante dolce e’ versare la polenta in un piatto, fare un incavo e versarci il vincotto. Altra variante e’ lo “licco nfocato” con la polenta fredda del giorno prima: si lascia tostare in pane, si aggiungono patate scaldate e schiacciate e si amalgamano con la polenta.

STORIA

 A sfatare il luogo comune che la polenta rappresenti una pietanza esclusiva del nord Italia, ci pensa “lo licco” di San Giorgio la Molara. In tantissimi borghi montani dell’entroterra campano, cosi come in Basilicata, in alcune zone della Puglia e in Abruzzo, la polenta e’ sempre stato un piatto comune ed umile, utile per riscaldarsi nelle fredde giornate di montagna. In questo borgo del Sannio, la polenta è un piatto tipico a tutti gli effetti, per via della materia prima che la origina: la farina di granturco di qualita’ “Quarantina”. Questa tipologia è ottenuta da un seme autoctono, macinata con un mulino a pietra.


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